Inaugurazione della Biblioteca di Storia e Cultura del Protestantesimo



Intervento di Fabrizio Oppo del 18 maggio 2022, in occasione del primo evento curato dalla Biblioteca: la presentazione del libro di Gabriele Bertin Mosè: mito di un uomo racconto di un maschio, edizioni Claudiana.


Presentando per la prima volta la Biblioteca di Storia e Cultura Protestante vorremmo definirla come luogo istituzionale, non confessionale ma laico, che presenta la natura particolare dell’identità protestante e che vuole stimolare la mente critica e lo spirito di indagine anche, quando è necessario, delle convinzioni culturali consolidate.


Luogo istituzionale.
La nostra tradizione protestante è lunga e per essere presentata nella nostra città ha bisogno di non essere frammentata in episodi anche importanti ma di trovare un luogo dove la sua continuità nel tempo e nello spazio è raccolta e, in qualche modo, sistematizzata, per essere ravvisabile e consultabile. Questa memoria storica che raccoglie un’esperienza è un momento culturale, qualcosa di stabile, un’istituzione. Come una biblioteca appunto che manifesta la continuità di una presenza culturale. Vorremmo essere riconoscibili perché possediamo qualcosa che non interessa solo le nostre radici ma interessa tutti. Anche chi non crede. Come mostra il dibattito di oggi dedicato alla maschilità, e alla maschilità di un uomo simbolo della Bibbia: la maschilità di Mosè letta attraverso i criteri degli studi di genere.


Spazio non confessionale ma laico.
La radice confessionale è certamente presente per ragioni storiche e di provenienza, ma l’origine religiosa non è il presupposto del discorso comune che con questa biblioteca vorremmo fare. La biblioteca appartiene alla città nella sua pluralità.


Biblioteca di Storia e Cultura del Protestantesimo
Non di “Storia e Cultura Protestante” perché l’aggettivo “protestante” avrebbe dato una qualificazione confessionale al progetto.


Ciò vuol dire che il protestantesimo ha una sua particolare identità nella storia e nella cultura.
Non si tratta di un’identità fissa e stabile, ma in un certo senso queer. Identità parziale capace di mettersi in discussione. Un’identità non già pronta ma capace di generarsi da una relazione.
Il protestantesimo è un valore, ma non esiste nel mondo delle comunità umane e del loro agire comunicativo un insieme bello e delle cose buone capace di contenere tutti i valori buoni. Non esiste un sistema “saturo” di valori. Ciascun sistema di valori, deve lasciare fuori di sé altri valori. Che sono valori, che richiedono un riconoscimento come valori. Anche se non appartengono al proprio sistema di valori.


È significativo che l’inaugurazione della Biblioteca avvenga all’interno della Queeresima, il progetto curato dall’associazione ARC di Cagliari per promuovere i diritti e la cultura delle persone queer, lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. La funzione dei libri è infatti quella di favorire tagli alle identità troppo definite. Non è quella di costruire muri (il “muro di libri” locuzione ripetuta riguardo alle riprese online durante la pandemia, è una frase contraddittoria: infatti i muri chiudono, i libri invece aprono).

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